PROFILO INTERPRETI |
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Il Trio Solotarev è una formazione cameristica
assolutamente inedita: si tratta di un trio di fisarmoniche
classiche (di un modello specifico di fisarmonica dal nome
"bayan russo"). Lo scopo di questo organico è quello di proporre
nel panorama concertistico classico-contemporaneo un prodotto
musicale del tutto sconosciuto, ma dal contenuto innovativo
ed originale. La sua specificità è costituita da un repertorio
- caratterizzato da opere inedite nate dalla collaborazione
con i compositori - che spazia dalle esperienze contemporanee
della 'scuola russa' alle ultime ricerche della scuola compositiva
nord-europea, che vogliamo sintetizzare e condensare attraverso
tre elementi caratterizzanti: ritmo, potenza espressiva e
ricerca timbrica; l'esplorazione di una ritmicità di tipo
percussivo e primordiale, e la potenza espressiva di uno splendore
lucido, duro e aspro. Si tratta di una musica che assume lo
spirito della variazione continua, in cui il materiale sonoro
è costretto a rivelare sempre nuovi aspetti della propria
natura. Ciò dà luogo ad una struttura ricca di variazione
timbrica e di sussulti ritmici, per arrivare al vorticoso
intrecciarsi di piani sonori che conferiscono alla musica
una specifica forza d'urto. Il risultato è una forma assolutamente
in sintonia con il concetto di 'simmetria dinamica', contraddistinta
da un senso di crescita incessante, di tensione e di spinta
in avanti. Una musica che incarna da una parte l'idea vitalistica
del modernismo, dall'altra - attraverso l'uso di brillanti
impasti sonori, di armonie massicce basate su blocchi di accordi,
condotti spesso per moto parallelo, che creano il rude effetto
percussivo di un ritmo ostinato, ripetuto in maniera ossessiva,
sino a fili di colore puro, che si muovono attorno ad una
nota centrale - le suggestioni di un neo-primitivismo contemporaneo.Ovvero,
quella ricerca "materica" capace di generare una tensione
che deve essere gustata per il suo timbro, per la sua elasticità,
per la sua energia; dunque quella sorta di eccitazione fisica
- risultato della relazione tra la musica, l'idioma locale,
cioè la terra, e la fisicità di quellorganismo
vitale che è il corpo - che crea una suggestione di
primitiva potenza. Il Trio Solotarev propone dunque una musica
che persegue la "leggibilità" dell'opera d'arte: oltre il
soggettivismo solipsistico tipico del romanticismo e l'autoreferenza
formale tipica dell'inespressionismo contemporaneo, si caratterizza
per un linguaggio che ha la tendenza ad incorporare elementi
stilistici diversi, tenuti insieme dall'esuberanza di una
dionisiaca energia vitale; un prodotto che racchiude in sé,
appunto, oltre il "purismo" contemporaneo, le varie tendenze
del Novecento: dalla politonalità all'atonalismo, dall'espressionismo
al classicismo, dalla musica etnica al costruttivismo, dal
lirismo al dinamismo puro, dal primitivismo all'intellettualismo.
Certo, abbondano i passi elaborati, ma qui la musica "suona"
o meglio "ri-suona" di effetti che danno corpo ad un non intellettualistico
rapporto comunicativo, che mira a scuotere, a sollecitare
reazioni vive e partecipate. Un prodotto dunque capace di
inserirsi nel panorama concertistico attribuendo alla musica
classico-contemporanea la sostanza di un luogo culturalmente
e socialmente significativo.
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