PROFILO COMPOSITORI, AUTORI

Karol Szymanowsky (1882-1937) vai agli altri compositori

Ingiustamente sottovalutato dalla critica ufficiale, Karol Szymanowsky gode invece di grande credibilità presso i musicisti raffinati, attenti a cogliere nel linguaggio e nell’organizzazione formale tracce di una personalità autentica, indipendentemente dagli echi e dai richiami ad altre più vistose. Per il musicista polacco, ad esempio, a seconda delle varie fasi compositive, si sono fatti i nomi di Chopin, Skrjabin, Debussy, Stravinskij, ecc. All’influenza del primo, peraltro limitata al periodo della formazione musicale di Szymanowsky, era di fatto impossibile sottrarsi; quanto a quella degli altri citati se ne trovano tracce consistenti anche in artisti quali Casella, Bartók, Satie e Prokovev.

Opere eseguite a Milano alla Palazzina Liberty il 30 ottobre 1996
Le Variazioni op. 10
sono di fatto contemporanee alle Variazioni op. 5 (1900-1904), ma da queste si distinguono per una scrittura altamente virtuosistica che per quasi venti minuti impegna l’esecutore al limite delle proprie capacità. Allo stesso periodo risale lo Studio op. 4 n. 3, che con altri tre forma un breve ciclo al quale forse ha guardato Rachmaninov per i Preludi op. 23, portati a termine nel 1903. Quanto a Shéhérazade, il noto personaggio fiabesco che ha ispirato molti compositori, si tratta della prima delle tre “Maschere” pianistiche ultimate nel 1916 e formano un trittico degno di figurare accanto a quelli più conosciuti del Gaspard raveliano e di Estampes e Images di Debussy. Dal punto di vista stilistico si tratta di una pagina che oscilla tra atonalità e centri diversi di attrazione tonale; ma il tratto più caratteristico senz’altro la profusione a piene mani di raffinatezze armoniche e timbriche di respiro quasi orchestrale. Non a caso quasi tutta la pagina è scritta su tre righi.

 

 
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