PROFILO COMPOSITORI, AUTORI |
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Una lirica di G. Bracco (1998):
opera eseguita al Teatro Litta il 29 novembre 1998
Un musicista, un compositore, non può non essere lettore
di poesia: e naturalmente non solo per il piacere di mettere
in musica la parola. Io ho conosciuto i versi di Gemma Bracco
quasi contemporaneamente alla poetessa stessa: era la sua
opera prima: Misure del tempo. Riprendendo in mano
il volume mondadoriano, rivedo nellindice alcuni punti
esclamativi a matita con i quali avevo allora segnato la mia
predilezione (Il canto delle Sirene, Disgelo,
Potrebbe durare allinfinito). Poi arrivò
per i tipi di Guanda Notturni e se ne ebbe a Roma una
presentazione appropriata nel corso della quale anche lautrice
lesse mirabilmente una lirica (e lesse anche lindimenticabile
Sandro Sequi, in uno dei suoi ultimi giorni). Ritorno alla
poesia, il testo che dai Notturni ho scelto da offrire
alle quattro voci di un coro - e la destinazione era già
il concerto di oggi - mi affascinò per essere metafora
o descrizione di quel lavoro che poeti e scrittori
di musica facciamo quotidianamente sul foglio di carta, il
luogo dei nostri alambicchi, delle metamorfosi, dei nostri
giochi o dei nostri prestigi, quelli che - come dice Lucio
Piccolo - confondono lanima. (Francesco Pennisi)
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