PROFILO COMPOSITORI, AUTORI |
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Lied di Mignon, op. 6, n. 6: "Nur wer die Sehnsucht kennt", per soprano e pianoforte; opera eseguita a Milano alla Palazzina Librty il 16 novembre 1995
Diversi sono gli aspetti della realtà musicale russa dell'800: se da una parte compositori come quelli appartenenti al gruppo dei cinque cercano uno stile "nazionale" volto alla creazione di una musica dalle caratteristiche peculiari, un compositore come Cajkovskij si sforza di coniugare la tradizione musicale popolare russa con la sensibilità musicale e culturale francese e tedesca, nella realizzazione di un linguaggio sicuramente personale, ma non di portata "nazionale". Il Lied non è per lui un terreno di sperimentazione, come ad esempio per Musorgskij, bensì un genere destinato al salotto piccolo-borghese, dove a risultare determinanti sono ancora la cantabilità della linea melodica e un accompagnamento che la supporti adeguatamente, ma con semplicità. Ciò non significa che abbiamo a che fare con lavori di scarso impegno compositivo e ne sono dimostrazione i raffinati Lieder op. 6 (novembre-dicembre 1869), esordio nel genere della musica vocale da camera, tra i quali spicca un piccolo capolavoro: il Lied di Mignon Nur wer die Sehnsucht kennt sul testo di Goethe liberamente tradotto in russo da Lev Mej. La naturale predisposizione di Cajkovskij ai delicati stati d'animo lo portano ad avvolgere il testo in una atmosfera musicale di malinconica tenerezza, dove la sensibilità decadente del compositore indulge un poco al sentimentalismo.
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