Le Stanze dei Poeti

Mariacristina Pianta
La  casella La fabbrica Un nastro colorato “Lo straniero”

Oltre la collina Lungo gli orti La poesia L’assessore in ciabatte

Verso New Orleans Come sabbia Impressioni  Il rosso gatto

Nero e grigio Grigio e nero I gatti delle nevi Un intrigo

La pista nel sole Maria lente scivolano In piazza

  Epitaffio per Giulio Il Carmelo  


La  casella
E’ vuota la casella,
poche note colorate
sullo schermo.
Insiste il mouse,
seleziona, tesse
un labile mosaico.

Come spoglie forme
si cancellano i segni.

La fabbrica
Sulla fabbrica un’ombra
estranea al disegno
di alberi in fiore.
Si ripetono tetri
gesti e suoni,
fragile traccia
nell’ordine muto del cosmo.

Un nastro colorato
Piano si riavvolge
un nastro colorato,
memoria lontana,
luce deserta
di graticci stesi
sulla riva
e lunga eco
di alta marea.

“Lo straniero”
Brillava sottile
la lama sulla sabbia
deserta. Neppure un suono,
tra solchi di terra.

Vagava il suo sguardo,
indefinito e assente. 

Il concerto in Valtellina
Nell’ampio spazio
solo armonia di voci,
balli e canti tra brevi
tracce di neve.
Accoglie il pensiero
antichi segni
di piccole storie, tacito
richiamo e ripidi boschi
e ondulate valli.

Oltre la collina
Si apre oltre la collina
lo spazio nascosto
dal tiglio
tra i colori d’estate.

Riposava la notte
sospesa, cupo
suono di remote

Lungo gli orti
Lungo gli orti fiori
di lavanda e cespugli
di rosmarino. Qui si aggira
inquieta la nera gatta
tra stretti vicoli e sentieri arsi.

Ci segue nella città inerte
tra asfalto e noia
il profumo dell’isola
ancora una volta lontana.

La poesia
Si inseguono immagini lontane
nel silenzio di una sera
tra l’aroma discreto
di cannella e cedrina.

Nel lungo viale ascolti
il rapido fluire del tempo
lentamente scandito
senza più argini tracciati.

L’assessore in ciabatte
Sale sul palco, lenta scruta intorno
nel grigio abito di marca, ma inciampa,
vola la ciabatta nel caldo giorno,
s’accende il suo viso come una vampa.

Ride il pubblico annoiato, ma ascolta
le parole di un mattino speciale,
ogni sguardo incuriosito si volta
e festeggia un premio particolare.

Si ripetono i discorsi, gli elogi,
nella sala un lungo silenzio giunge
tra fregi dorati e lussuosi arredi.

Gioca il sole con tutti gli orologi,
ma luce di vita a stento raggiunge
una finzione di inutili fedi.

Verso New Orleans
Solo la strada immersa
nella notte e la campagna
deserta, indifferente,
breve sosta ai confini
del mondo. Lente
scorrevano terre
buie, mute distese,
silenziose tracce
di piantagioni e antichi
canti in Louisiana.

Come sabbia
Piano si insinua
come sabbia di Sarayevo,
uno schermo opaco.
Più non si colora
il mosaico di lunghi
dialoghi tra l’ombra
di vicoli e palazzi.
Soltanto vento
alle prime luci dell’alba.

Impressioni 
Ci insegue un gioco
di luci nella valle,
scompare il valico
nell’ora dei saluti,
quando sfuma il profilo
di oggetti e persone,
delusa attesa
di un breve ritorno.

Il rosso gatto
Dalle scure finestre si accende
ora qualche lampada solitaria
in queste piovose notti invernali.
Ma ancora sogna il rosso gatto
sereni giochi di luce e ombra
e grandi cortili pieni di sole
e tre donne curve alla fontana
nel riflesso azzurro dell’acqua.
Pubblicata da Pulcinoelefante nel dicembre 2010

Nero e grigio
Passano nere figure
all’ingresso della chiesa,
sfilano nella grigia sera.
Brevi saluti in un sordo
rancore, solo isolate
vibrano parole
nell’aria opaca.
Pubblicata nel n.12 dicembre 2010 dalla rivista Il Monte Analogo  

Grigio e nero
Intrecciano grigi fili
le donne nella sala spoglia,
ormai lontani gli occhi
dai rossi ricami e da un posto
vuoto. In silenzio
riprende lento il lavoro
tra lunghe e nere ombre.
Pubblicata nel  n. 12 del dicembre 2010 dalla rivista Il Monte Analogo

I gatti delle nevi
Scendono nelle fredde sere
in sinuose danze
i gatti delle nevi.
Si illumina il tortuoso
cammino, evento nuovo
per noi allora bambini.

Ora il vento disperde
quelle ultime tracce di inverni
fuggiti con rapido passo.
N. 12 de Il  Monte Analogo

Un intrigo
Nel cielo distante
un intrigo scuro
di rami. Muto
riprende il ritmo
della vita sospesa
tra l’aroma
di timo e verbena.
N. 12 de Il  Monte Analogo

La pista nel sole 
Lasciavamo un tempo
il rifugio caldo
di musiche e  colori.
Bianca nel sole
ci aspettava la pista
tra vallate e sentieri.

Ripercorre il pensiero
quello spazio ampio,
blocca un attimo solo
immagini lontane.

Maria
Il grembiule rosso,
le lunghe trecce
evocano le langhe,
nella luce di paesi,
borghi sconosciuti.

Si perde il suo canto,
ultimo segno dell’estate
nello splendore di un giardino
rigoglioso e incolto.

Fredde e lente
scivolano le ore
della villa nei freddi
saloni.  Spento
il camino, le grandi
finestre chiuse
ricamano assorte
la pigra rinuncia all’amore.

Lente
scivolano le ore
della villa nei freddi
saloni.  Spento
il camino, le grandi
finestre chiuse
ricamano assorte
la pigra rinuncia all’amore.

In Piazza
Tornano lunghe
ombre sulla muta
piazza. Solo
leggere tracce
di miti perduti.
Disperse le ultime
voci nel cielo
grigio, assente.

Deserta una voce
riprende breve
spazio, prolunga
il suono acuto,
stridente. Plana
sulla vuota piazza,
quasi scompare,
inutile viaggio.

Nel chiaro cielo
risale il colore
d’improvvisati falò,
sinuoso avvolge
la grande piazza
tra caldi accenti
un tempo
familiari. 

Dal treno
una pioggia
sottile lenta
richiama l’attesa,
muto istante
rubato al sole,
vaga onda
di segrete voci.

Epitaffio per Giulio
Altero passa il piccolo uomo, nere
cifre redige, rifiuta consigli.
Scorrono identiche e tetre le sere
in una casa senza più gigli.

Ignora voci diffuse dal vento,
dolci pensieri di vita, d’amore.
Più non ricorda giorni lieti, lento
rivede solo grigie ombre e dolore.

Incalza il tempo, appare l’inverno,
tutto ricopre leggera la  neve.
Presto scompare l’atteso successo.

Scura la terra annuncia l’inferno,
tace la storia quel nome ormai greve.

Vane parole ancora al suo decesso

Il Carmelo
Solo muti passi
nel remoto Carmelo.
E tu interroghi
rare orme
sul tuo cammino.
Tra pieghe nascoste
senza più luce
silenziosa scivoli.

 


Mariacristina Pianta, redattrice della rivista Il Monte Analogo e responsabile della pagina culturale della rivista Arte Incontro della libreria storica Bocca, ha pubblicato sette raccolte di poesia per Prometheus, Pulcinoelefante, Nicolodi (prefazione di Giampiero Neri), Lietocolle.
Nel 2003 ha presentato, a Palazzo Reale, con Gilberto Finzi e Alessandro Quasimodo “O forse tutto non è stato” di Maria Cumani Quasimodo.
Ha partecipato al festival di poesia, a Parma, per Lietocolle, con l’antologia a cura di Giampiero Neri  “Orchestra- Poeti all’opera”, numero 2, 2008. 
Guida da alcuni anni il laboratorio di poesia del Civico Liceo Linguistico Manzoni.

Senior editor of Monte Analogo magazine and in charge of the cultural section of Arte Incontro, the journal of the historic Bocca library, Mariacristina Pianta has published seven collections of poetry for Prometheus, Pulcinoelefante, Nicolodi, Lietocolle (with a preface by Giampiero Neri).
In 2003 she appeared at “Palazzo Reale” to present “O forse tutto non è stato” by Maria Cumani Quasimodo, together whith Gilbero Finzi and Alessandro Quasimodo.
She took part in a poetry festival in Parma, for Lietocolle, whith an anthology by Giampiero Neri entitled “Orchestra poeti all’opera”, number 2,  2008.
Mariacristina has spent part of the past few years in charge of the poetry workshop at the Civico Liceo Linguistico Manzoni, a Milanese high school.

m.pianta1@virgilio.it


 

 

 
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