Le Stanze dei Poeti

Giuseppe   Caracausi

12 poesie per Novurgìa

Si trattava di vedere di condurre una linea al disordine geografico
nel rispetto della pertinenza dei luoghi e le zone interposte.
Una forza era applicata nel punto in cui il mediterraneo divide.

2
Una volta che la spaccatura prende luogo nella morfologia del mediterraneo
e non ovunque si può assistere a una inversione di sforzo,
è come geografie che hanno ormai fatto il loro tempo.

3
Quelle a carattere transizionale sono spaccature pluripotenti
devono essere prodotte a velocità elevate.
Esistono luoghi dove non arrivano,regioni in cui non possono prendere corpo.

4
Non è sufficiente dire che una spaccatura è profonda
bisogna anche saperla misurare. Se partiamo dall’apice
il rischio è di perdere il sistema, a quanto pare per sempre.

5
Si dice che stagno e ferro hanno formato un’impurezza.
Quando le tensioni possono liberarsi, più tardi nel mediterraneo
il deposito è termicamente sollecitato o colpito e messo in circolo.

6
Quel fosforo ha una grossa ricaduta sulle divergenze.
In risposta a bassi livelli del nonmetallo
il corpo si piega in avanti formando una –G-
che gradualmente si accentua.

7
L’alluminio potrebbe essere un fattore nei calcoli della città depressa
dove i movimenti di acqua sono poco in relazione col cibo,
quando tagliando per l’interno e altre regioni.

8
Né temere che impiegando alluminio e titanio vengano a impressionarci
un’impurezza nell’esterno, una portata di calore, un imbozzamento.

9
La sera cambia interamente, la città fresca di cobalto e stagno
estrapolata su computer acquista in rilievo e maneggevolezza.
La luce viene ancora una volta da quel fosforo.

10
In altri termini mandare fuoricarta la città, ha poca tenuta,
senza svolgere sporco dice lo studio, e si tratta
di una vera illuminazione, il segnale da non sprecare.

11
Si parte con una leggera depolarizzazione della città
tenendo alto il flusso di cibo, le garanzie.
Il primo piccolo passaggio è di eliminare
sotto forma di scorie gli estremi della cittadinanza.

12
IMPRONTA
Mirare al volto con una mostruosa macchia
brunetta almeno si deve. Bucarlo
sembrerà una cosa normale
non altrimenti che mangiare o bere.




Giuseppe Caracausi è nato a Palermo nel 1953, città dove è tornato a vivere dopo una lunga permanenza a Milano (1982-2007). Insegna scienze naturali nelle superiori.
Nel 1998 è stata edita da Il Gatto dell’Ulivo la sua prima raccolta di poesie dal titolo La dispersività delle acque. Suoi testi sono apparsi su Smerilliana semestrale di civiltà poetiche, Il Monte Analogo rivista di cui è stato fondatore ed è tuttora redattore, in Arenaria, Il Segnale e nell’antologia I Quaderni del venerdì.

 

 
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