POESIA CHIAMA MUSICA



Tomaso Kemeny
(progetto grafico di Gabriele Albanesi)

 

da La Transilvania liberata, canto secondo 1-32:

Capelli neri bagnati nelle fonti
di fiumi che affluiscono grandiosi
in profetiche parole, uguagliando
girandole di ciminiere in fiotti
di esalazioni acri, energia
barbara sciolta
nel tempestoso ondeggiare; la vista
bruciata, cerchiati di sangue e di oro
occhi, eletta a incedere verso
altari di roccia fusa
sotto archivolti di neve indurita
che il lago ghiacciato specchia in luogo
del cielo, Petra, avida soltanto
di gloria, veglia sull' argilla
colpita dal fulmine.
Si accavallano nubi,
fremono rami nella foresta
ricurvi sul torrente
soave a suono della sua voce,
da tutte difforme quando saluta
l'uomo tosato in casa
della sgualdrina inferma,
facilmente sedotto
dal corpo acerbo in mostra sotto il disco
incompleto della luna. Dalla lastra
di ghiaccio protesa sul precipizio
e sulla lingua di terra travagliata
dal mare chiama l'uomo con l'inverno
nelle ossa - inciampa in un tronco e vola
tra aceri giganti, rupi e sterpi
oltre la stella glaciale che irradia
la discesa attraverso i burroni.


Per gentile concessione di Effigie edizioni - www.effigie.com

 

 
     

 
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