POESIA CHIAMA MUSICA
Tomaso Kemeny
(progetto grafico di Gabriele Albanesi)
Lettera scritta a Byron in occasione del ritorno della primavera
Tu non appartieni alla quiete
gloriosa dei caduti
per il riscatto delle genti oppresse
e dei diseredati perché la quiete
gloriosa è inferno per la tua anima
accesa dal desiderio inestinguibile
di libertà. Tu sei sempre in vita
nell'ansia perenne di superamento
dei limiti dagli opportunisti
considerati invalicabili.
Ti cerco, ma non ti trovo
nella valle del tenebroso Loch na Gar
a cavallo del vento a inseguire
l'ombra dei caduti a Culloden,
o a vagare tra le rovine delle fortificazioni
turche nel golfo di Corinto.
Né ti incontro là dove esitarono
i tuoi sogni primi,
nella grigia piana di Maratona.
Né sento la tua voce alzarsi
contro i politicanti di professione,
che valutano la vita umana
meno di un calzino.
Forse ti trovi ovunque i flutti delle passioni
sbalestrano e dove il respiro della tempesta
prevale. O forse ti perdi nell'ora
dei giuramenti d'amore,
o pellegrino dell'eternità tu rimi
con le scintille più impetuose
degli astri.
Tu non rispondi al saluto dei piccoli poeti
e respingi la compagnia dei grandi traditori
della rivolta totale alla corrotta vecchiaia del mondo
e di chi si arrende alla cecità dei poteri
che devastano la natura
prostituendo la bellezza della terra:
vieni, ti supplico, prima ch'io esca di senno
su questo foglio ancora bianco
a guidare la mia penna nel grido
"Fight for beauty,
e la natura risanata sia il nuovo regno
dell'uomo del terzo millennio
e l'amore sia il suo trono!"
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