POESIA CHIAMA MUSICA
Carlo Molinaro
Numeri
Chissà perché un poeta a Marcarolo
si rattristava scoprendo che i suoi
versi migliori, quando ne contava
compiaciuto le sillabe, svelavano
d’essere endecasillabi. Che male
c’è? Mi sa che parlava per parlare,
pavoneggiando la sua disperata
sete di sconvolgenti novità
di lessico e di ritmo per vestire
con l’ultima fantastica trovata
la vecchia amante sempre più appassita.
Intanto una ragazza ci serviva
al tavolo la pasta e l’insalata:
un bel viso, due mani, cinque dita
per ogni mano, due fragili seni,
due occhi azzurri e una testa biondina.
(In treno passando per Asti, 23 agosto 2005)
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