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Il nuovo evento letterario e musicale


Luca Fumagalli

Breve confessione di .....

Guasti

BREVE CONFESSIONE DI UNA VITTIMA* DI STRAGI
NON RICONOSCIUTA COME TALE
* BRESCIA, PIAZZA DELLA LOGGIA, 28 MAGGIO 1974

Nastro 17 - 05/07 - 9 min, 27sec - paziente 316/1970/Brescia

(...) /

mio padre / se sono così / è per lui / potrebbe evitare di chiedermelo un'altra volta / ? / capisco / parla ancora di necessità terapeutica / ma / ... / potrebbe almeno EVITARE di   guardare l'orologio / di nascosto / mi sorprende / così poca professionalità / accentua la profonda disistima che già nutro nei miei confronti / a meno che / ? / mi vuole infastidire / forse / farmi sentire noioso / magari / è un segnale / ? / anche lei / s'arrende / non ce la fa più / non sa come affrontare il MIO CASO / ecco / il suo occhio che corre furtivo all'orologio / sta per dirmelo / mi abbandona / anche lei / anche lei / e io / ? / 33 anni che mi vivo addosso così / per cosa / sette etti di merdoso esplosivo / roba da guerra / polvere da mina / nascosta in un cestino dei rifiuti / mio padre a casa / la schiena rotta / un incidente in fabbrica / doveva andarci anche lui / contro i fascisti / in piazza / compivo quattro anni / lo stesso giorno dei funerali / peccato / otto morti/ dilaniati / l'avrà imparato / irriconoscibili / cinque insegnanti / due pensionati / un operaio / otto meno uno / mio padre / questo è l'inizio / la mia fine / e di mamma / vieni al tal bar / gli avevano detto / piazza della Loggia / alla tal ora / prima dei discorsi / nove e mezza / puntuale / a due passi da quel maledetto cestino / lui non può / lui lo sa / la schiena è a pezzi / non sta in piedi / muore lo stesso / ma è ancora vivo / un reiterato e claustrofobico tentativo di suicidarsi / magari l'avesse / ... / vigliacco anche in questo / i funerali / eccoli / il silenzio della città / è il mio compleanno / un rimbombo sordo / mio padre è un ramo secco / vuole andare / deve / il senso di colpa / lo avvelena / per sempre / la torta sul tavolo della cucina / i fiammiferi in mano a mia madre / le candeline / lui sputa rabbia / non accenderle / ordina / niente da festeggiare / mai più / quel momento / lo rivivo / tutti i giorni / la precisione è allucinatoria / mia madre / la testa abbassata / mi tradisce / io piango / mi abbandona / non le accende / mai più / quel momento / tutti / cadiamo tutti quanti / esce / va ai funerali / sputa sui democristiani / sulle bandiere / li va a cercare / il passamontagna / le sassate / su chi gli capita / tutti bastardi / vendetta / la vuole / per sé / non per i morti / per non essere morto lui / mamma lo asseconda / lui si licenzia / lo compatisce / lui spara / lo giustifica / lo arrestano / allora lo disprezza / però / non glielo dice mai / lei diventa silenzio / e dipinge / tele nere / le buca col punteruolo / lui in galera / lei dentro i quadri / io / ? / io / divento un buco nel mondo / l'accessorio di una madre spenta / di un padre che si ODIA / perché è vivo / perché ormai è come loro / quelli che ammazzano a occhi chiusi / buttano bombe nel mucchio / non capisce / non vuole / IO sono la sua vendetta / vittima ignota e ignorata di quella strage che nessuno spiegherà mai / io / che non so come ho fatto / a vivere / sempre che lo sia / vivo / me lo spiega lei / cosa sono / ? / un'illusione di normalità / tutto falso / equilibrio e decenza / ho imparato bene da mamma / tacere / tacermi / e tra le mani / cosa trovo / cosa / ? / COSA / ! / ODIO / solo / ODIO / indistinto / feroce / per mio padre / quel suo volgare senso di colpa / per quel fottuto bastardo che ha fatto saltare la piazza / nel '74 / ODIO / ! / per mia madre / i suoi quadri / diciamola tutta / fanno cagare / ODIO / per i morti / sì / anche loro / perché sono morti davvero / per chi sa dove andare quando vuole piangere / quell'indecente dolore / non come me / io / vivo morendo / per lo schifo che mi faccio / a pensare queste cose / pena e schifo / e lei / ? / parole e teorie / glielo vedo / scritto negli occhi / non mi sta ascolta / con quello che la pago / allora / ? / mi sente / ? / (...) / ! / come dice / ? / LO RIPETA / ! /

(...) /

fi-nal-men-te / ? /

(...)

FINE

 

 

GUASTI

     Fuori, oltre il finestrino appannato, ricomincia a piovere. La vecchia con la faccia da corvo, appollaiata sullo strapuntino, sgrana imperterrita un rosario di legno.
      (In treno / Sono in treno / Dove cazzo vuoi che sia a quest'ora)
     
Ogni dieci Ave Marie bacia un santino appiccicato sul quaderno ingiallito che tiene aperto sulle ginocchia.
     (Ancora con questa storia / Ma la vuoi smettere una volta per tutte?)
     
Il bergamasco col cranio rasato, che sale a Cormano, dice la sua ad alta voce. Come tutte le mattine. Ha il tono fastidioso e pedante di chi crede di sapere sempre tutto. "Sono saltate le linee. Mi sembra evidente".
     (NO / La risposta è NO! / Quante volte te lo devo dire?)
     
L'S4 diretto a Milano Cadorna, partito da Seveso alle 7.50, è fermo da 20 minuti in un punto imprecisato tra Affori e Bovisa. "Mettiamoci il cuore in pace, da qui non ci muov-".
     (Ah... ma davvero / Tu sei geloso)
     
D'un tratto il treno si sposta in avanti, molto piano. Per qualche secondo dà l'impressione di ripartire. Poi arretra di una decina di metri. La frenata è brusca. La massa dei pendolari oscilla come l'asta di un metronomo.
     (Scordatelo / Come no.../ Adesso sarei io quella che si dovrebbe calmare)
     
Pressato contro la schiena di Cristiano c'è un tizio che puzza di sudore. S'abbassa per raccogliere il cellulare e gli piazza una testata nelle reni. Si rialza e bofonchia una scusa.
     (Prova a ripeterlo! / Bastardo che non sei...)
     
Cristiano non ci fa caso, distratto dal resto di starnuto incollato sui baffi dell'uomo che gli sta a 30 centimetri dal naso. Avrebbe fatto meglio a rimanere a casa, con sua moglie, che tra due giorni finisce la maternità, e i bambini.
     (Mi fai schifo / Ma come ho fatto io...)
     
Dovrebbe avvisare in ufficio che è in ritardo. Non lo fa. Infilare la mano nella tasca destra per prendere il telefono, passando lo zainetto nella sinistra senza attorcigliare il filo delle cuffie, è improponibile. Sgomiterebbe il tizio che puzza e la bionda col piercing all'ombelico che, da quando è salita, gli sgocciola l'ombrello sulle scarpe.
     (Stronzo / Sai cosa ti dico?)
     
Dopo mezzora gira voce che è deragliato un treno. Due morti. Lo dice una donna in fondo alla carrozza. Dieci minuti e arriva la smentita. Nessun incidente, solo un guasto. Tutto bloccato. "I treni subiranno ritardi imprecisati" annunciano di solito.
     (Hai proprio ragione / TI-HO-TRADITO)
     
Il rasta che finge di dormire con la fronte contro il finestrino apre gli occhi quando qualcuno gli chiede di abbassare il vetro. Il primo soffio d'aria che entra sembra una benedizione.
     (Allora / Contento?)
     
Cristiano sbircia dal finestrino. Scopre che il vagone è fermo davanti alla baracca di lamiera da dove il giorno prima ha visto uscire un vecchio con un materasso.
     (E adesso vaffanculo!)
     
Poco prima delle 9, senza preavviso, si aprono le porte del treno. Il primo a scendere, con l'andatura di un sopravvissuto, è un uomo elegante. Un promotore finanziario, forse.
     (Pronto? / Pronto! / BASTA! / Sparisci dalla mia vita!)
     
Incastra la ventiquattrore tra le gambe, apre l'ombrello, s'accende una sigaretta. La fuma per metà, avidamente, poi la butta e segue la massa dei pendolari, diretta a piedi verso Cadorna.
     Ultima è la ragazza che ha litigato per un'ora al telefono. Mette la borsa a tracolla e s'incammina dietro gli altri, fissando il display del cellulare come una bussola. Cristiano li osserva allontanarsi. Si volta, risale il treno fino all'ultima carrozza, scavalca il binario e s'avvia in direzione opposta.
     Dopo un chilometro, superata la stazione di Affori, smette di piovere.



Luca Fumagalli con il racconto "24 Ore su 24" ha vinto nel 2004 il concorso Subway. Con il racconto "Stop / Rewind / Play" ha vinto nel 2005 il concorso I Love Calcio. "24 Ore su 24" è andato in scena in forma di   melologo nel novembre 2004, musicato dal compositore Mauro Montalbetti.

Scrive soggetti e sceneggiature per corti cinematografici e videoclip musicali. Nel 2006 è stato autore, tra gli altri, dei soggetti di "Solo con Te" (Alex Britti) e "Happy Hour" (Luciano Ligabue).

Fotografa per alcune riviste settoriali, siti internet istituzionali e archivi fotostock on line. Nel febbraio 2007 si è tenuta la sua prima mostra fotografica "Dettagli Di Città", presso l'Hotel Enterprise di Milano. Nel giugno 2007 ha vinto il concorso fotografico "Lungo Le Strade" indetto dal Comune di Seregno.

Lavora come redattore per un settimanale di settore.

 

 
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