Manuale di zoologia fantastica
In un tomo delle sue Lettere edificanti e curiose, pubblicate a Parigi durante la prima metà del secolo XVIII, il padre Zallinger, della Compagnia di Gesù, abbozzò un esame delle illusioni e degli errori del volgo della città di Cantòn; in una lista preliminare, annotò che il Pesce era un essere fuggitivo e risplendente che nessuno aveva mai toccato, ma che molti pretendevano di aver visto nel fondo degli specchi.
Il padre Zallinger morì nel 1736, e il lavoro iniziato dalla sua penna rimase inconcluso; centocinquant’anni dopo, Herbert Allen Giles riprese l’opera interrotta.
Il chiang-liang ha la testa di tigre, faccia d’uomo, quattro zoccoli, lunghe estremità e una biscia tra i denti.
Nella regione a ovest dell’Acqua Rossa abita l’animale chiamato ch’ou-t’i, che ha una testa da ogni lato.
Gli abitanti di Ch’uan-T’ou hanno testa umana, ali di pipistrello e becco d’uccello. Si nutrono esclusivamente di pesce crudo.
Il hsiao è come la civetta, ma ha faccia d’uomo, corpo di scimmia e coda di cane. La sua apparizione è presagio di rigorosa siccità.
I hsing-hsing sono come scimmie. Hanno facce bianche e orecchie appuntite. Camminano eretti come uomini, e s’arrampicano sugli alberi.
Il hsing-t’ien è un essere acefalo che, avendo combattuto contro gli dèi, fu decapitato e restò per sempre senza testa. Ha gli occhi nel petto, e l’ombelico è la sua bocca. Salta e balla per le campagne, brandendo il suo scudo e la sua ascia.
Il pesce hua, o pesce-serpente che vola, sembra un pesce, ma con ali d’uccello. La sua apparizione è presagio di siccità.
Secondo Giles la favola del Pesce fa parte di un mito più ampio, che si situa nell’epoca leggendaria dell’Imperatore Giallo. A quel tempo il mondo degli specchi e il mondo degli uomini non erano, come adesso, incomunicanti. Erano, inoltre, molto diversi: non coincidevano né gli esseri, né i colori, né le forme.
L’hui delle montagne sembra un cane con faccia d’uomo. È buonissimo saltatore e si muove con la velocità d’una freccia; per questo è considerato presagio di tifone. Ride beffardamente quando vede l’uomo.
Gli abitanti del paese dalle braccia lunghe toccano il suolo con le mani. Vivono acchiappando pesci sulla riva del mare.
Gli uomini marini hanno testa e braccia d’uomo, corpo e coda di pesce. Emergono alla superficie delle Acque Forti.
I due regni, lo specolare e l’umano, vivevano in pace; per gli specchi si entrava e si usciva. Una notte … una notte la gente dello specchio invase la terra. Irruppe con grandi forze.
La serpe musicale ha testa di serpe e quattro ali. Fa un rumore come quello della pietra musicale.
Nella regione del Braccio Raro, la gente ha un braccio solo e tre occhi. È gente molto abile e fabbrica carrozze volanti, su cui viaggiano col vento.
Ma, dopo sanguinose battaglie, le arti magiche dell’Imperatore Giallo prevalsero. Egli ricacciò gl’invasori, li incarcerò negli specchi, e impose loro il compito di ripetere, come in una specie di sogno, tutti gli atti degli uomini. Li privò di forza e di figura propria, riducendoli a meri riflessi servili. Un giorno, tuttavia, essi si scuoteranno da questo letargo magico. Il primo a svegliarsi sarà il Pesce. Nel fondo dello specchio scorgeremo una linea sottile, e il colore di questa linea non rassomiglierà a nessun altro.
Poi … verranno svegliandosi le altre forme (il cavallo celeste, cane bianco con testa nera, ha le ali carnose e può volare): gradualmente, differiranno da noi; gradualmente, non ci imiteranno. Romperanno le barriere di vetro o di metallo, e questa volta non saranno vinte. Al fianco delle creature degli specchi combatteranno le creature dell’acqua (il ping-feng che abita il paese dell’Acqua Magica, è come un maiale nero, ma ha una testa a ciascuna estremità).
Nello Yunnan non si parla del Pesce ma della Tigre dello specchio. Altri intende che, prima dell’invasione, udremo nel fondo degli specchi il rumore delle armi.
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